Giuseppe Culicchia a proposito di "Cerniera lampo"

"Un romanzo che fa sorridere e riflettere"

Gianluca Morozzi a proposito di "Tutto quell'amore disperso"

"Un perfetto, equilibrato mix di musica di classe e donne complicate"

Renato Minore a proposito di "Se avessi previsto tutto questo"

"Una storia di forte identificazione in cui c’è sempre una partenza da affrontare, uno sradicamento nuovo che è ormai la condizione coscenziale di un’intera generazione."

domenica 18 ottobre 2015

UNA LETTERA DI LUANA

Luana Iacono, che ha recitato nello spettacolo tratto da "Tutto quell'amore disperso" (incarnando in maniera splendida il ruolo di Natalie), ha voluto mandarmi una mail con la sua opinione sul romanzo. Poiché non si tratta del solito pigro giudizio telegrafico che ricevo dai più (del tipo "è bello", "è noioso", "è sublime", "mi è piaciuto", "potevi far di meglio" etc. etc.), ma è invece una vera e propria recensione, una disamina critica degna di lettura, mi fa piacere condividerla sul mio blog.

Ciao Luca,
ho finito di leggere il tuo romanzo. Piacevole la parte iniziale, profusa da parole che sembrano tratteggiare un vento di malinconia. Incisiva la parte che introduce l’esperienza universitaria e relazionale di Carlo Piras. Un momento cruciale che evidenzia un Carlo alla ricerca di sé stesso, della propria autenticità e dei sentimenti più profondi che hanno inciso qualitativamente la percezione che ha di sé, ma ancora di più la percezione che ha di sé stesso  nella relazione  con l’altro e con l’amata Sofia. In quasi tutto il romanzo emerge un bisogno irrefrenabile di accettazione, allora, la conferma e il sentimento dell’altro nei suoi confronti appare decisamente un fattore necessario. La musica, le parole, il cinema, i copioni, divengono per lui il solo mezzo per riuscire a comunicare e condividere quei sentimenti  che altrimenti  rimarrebbero celati nel silenzio, nell'aura silente in cui si è trovato a vivere da sempre come figlio unico. Inoltre, Sofia, questa ragazza dal carattere mite rappresenta non altro che il contenitore dei sentimenti più contraddittori di Carlo Piras. Una volta avuta può disfarsene immediatamente, una volta persa ne sente la mancanza. E poi c’è ancora Natalie, un altro oggetto d’amore, ma lei non potrà mai contenere tali sentimenti al massimo se ne fa burla. Le scelte amorose di Carlo sembrano appropriate per confermare uno stato di cose vissute, che vertono incessantemente verso una luce sinistra: quella della solitudine. Dal tono calante mi è sembrata la parte descrittiva che vede Carlo presentare il copione di sé stesso all'amico, dovuto,se vogliamo, alla banalità del contenuto e del dialogo. Mi rendo conto d'altronde che i riferimenti sono proprio i sentimenti di Carlo e questo non è altro che un ragazzo ventenne, dove il tutto dovrà essere compiuto. La parte finale, tra cui la lettera indirizzata a Sofia, è impregnata di dolcezza e poesia. Le parole sembrano dettate da una lunga riflessione, da un’introspezione che lascia intendere la chiara volontà di ricostruire quel legame che è stato distrutto dalla propria immaturità, da una condizione sentimentale acerba dovuta peraltro alla giovane età o probabilmente da quel richiamo alla solitudine. Dalla consapevolezza di poter migliorare e comprendere i propri sentimenti, ora Carlo è pronto a ripartire e ad amare.

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