Giuseppe Culicchia a proposito di "Cerniera lampo"

"Un romanzo che fa sorridere e riflettere"

Gianluca Morozzi a proposito di "Tutto quell'amore disperso"

"Un perfetto, equilibrato mix di musica di classe e donne complicate"

Renato Minore a proposito di "Se avessi previsto tutto questo"

"Una storia di forte identificazione in cui c’è sempre una partenza da affrontare, uno sradicamento nuovo che è ormai la condizione coscenziale di un’intera generazione."

domenica 19 giugno 2016

GIUSEPPE CULICCHIA A SIRACUSA!

Io Giuseppe Culicchia l'ho scoperto, come tanti della mia generazione, nel 1994. Nell'anno cioè in cui acquistai "Tutti giù per terra" (identificandomi quasi completamente nel suo protagonista Walter) e, sull'onda dell'entusiasmo per quella lettura, decisi di intraprendere l'avventura di "Cerniera lampo" in tandem con l'amico Joe Schittino. Non ho più mollato Culicchia, l'ho seguito in "Paso doble", nei coraggiosi "Bla bla bla" e "Ambarabà" e via via fino all'ultimo libro di flaubertiana ispirazione, perdendo ogni tanto qualche puntata della sua bibliografia, ma sempre ammirando la sua leggerezza, il suo senso dell'ironia, la sua arguzia. Mi sovviene di avergli anche dedicato un piccolo saggio poi incluso nel mio volumetto "Mostri e maestri" (magari lo ripubblicherò in questo blog, chissà). Estimatore di Bret Easton Ellis, ho letto "Lunar Park" e "Imperial Bedrooms" con l'aiuto delle sue traduzioni per Einaudi. Vi lascio quindi solo immaginare la gioia per aver ricevuto il suo appoggio per la fascetta promozionale di "Cerniera lampo". 
Altra ulteriore gioia ieri sera, nello splendido scenario di via Minerva, a Siracusa: grazie a "Letti di notte", la manifestazione curata da Luisa Fiandaca e da Angelo Orlando Meloni ho potuto agevolmente incontrarlo di persona, dopo aver assistito al suo piacevolissimo monologo che frullava "E così vorresti fare lo scrittore" (edito da Laterza nel 2013) e l'ultimo "Mi sono perso in un luogo comune" (Einaudi).